First “Tiger Eyes,” then the excellent Abbes. Italy took its big renown. “Eyes of the tiger” is the battle name of Salvatore Cavallaro. Abbes, whose last name is Mouhiidine, is a boy of Moroccan father and mother from Irpinia. On the ring of the Stark Arena of Belgrade they have conquered the access to the semifinals of the championship of the world Elite of boxing. It was from the review of Almaty, Kazakhstan in 2013, that Italy (out of the Tokyo Games in the men’s field, never happened from Antwerp 1920, but that even in Rio 2016 had not combined anything), did not win a podium at the world championships. The last standard bearers had been Clemente Russo (gold), Roberto Cammarelle and Domenico Valentino (bronze).
Kazako, Nurkamat Rays, era l’avversario di Cavallaro. Il siciliano, dopo un match semplicemente sensazionale nel turno precedente contro il francese Fendero, si è ripetuto. Era stato l’ultimo italiano ad essere escluso dall’Olimpiade, beffato per una manciata di punti nel complicato intreccio del ranking dopo che la pandemia aveva ridotto le possibilità di qualificazione mediante torneo. Venticinque anni, atleta delle Fiamme Oro, corona una carriera che lo vede primeggiare ad alti livelli sin dal 2011, quando si prese il bronzo ai mondiale juniores. Il match con Rays è stato duro. Il kazako ha cercato, un po’ come fatto dal precedente avversario di Cavallaro – Fendero – il colpo pesante: ha fatto male in qualche circostanza, soprattutto nel secondo ed a tratti nel terzo round, quello decisivo, dopo che il siciliano nel primo aveva gestito molto bene la situazione con notevole scelta di tempo. I momenti più sofferto nel terzo round, quando l’incontro è diventato una vera e propria battaglia. Il kazako ne è uscito con una ferita all’arcata sopraccigliare, entrambi nel sono usciti con un punto di penalità, quel che è conta, Cavallaro ne è uscito vincitore per 3-2. Ora in semifinale, contro il cubano Hernandez Martinez,dovrà semolicemente superare se stesso.